Renault, che stress: tre mesi di alti e bassi. Adesso il rinvio dei test di Barcellona
domenica 15 febbraio 2009 · Dal paddock
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Muso largo e squadrato, la solita pinna di squalo e più rosso sulla livrea. Si presenta così la Renault, il 19 gennaio a Portimao. E Flavio Briatore prende un impegno di fronte ai tifosi: lottare per entrambi i Titoli. Avversità permettendo. Perché fra dicembre e febbraio, a Enstone non s’è parlato di obiettivi, fra crash-test falliti, conti da quadrare e personale in subbuglio.
Con ordine: a dicembre, nel giorno dell’approvazione dei nuovi regolamenti, la Renault si procura il nullaosta per potenziare il motore e uniformarsi alle prestazioni dei top team; ai crash-test di gennaio il primo intoppo, il telaio non supera né la prova di impatto frontale, né quella laterale.
Scattano i test e la R29 non convince: perde soprattutto sul lento e sul bagnato. Nel frattempo il governo di Sarkozy si muove in soccorso del settore dell’auto e stanzia tre miliardi di euro a un tasso preferenziale del 6%: ne beneficia l’intero gruppo Renault. Di riflesso, anche la divisione Formula 1.
Il peggio è passato? Forse sì. Ma per l’avvio stentato ha già pagato Denis Chevrier, ex capo progettista, dirottato su altre mansioni e assente a sorpresa alle prove di Jerez.
La Renault prende tempo: non andrà a Barcellona, aspetterà marzo per tornare in pista. Il team minimizza: “Il nostro programma test – spiega un portavoce a Espn – cambia spesso nel corso dell’inverno. Abbiamo preso la decisione già un po’ di settimane fa”.