La crisi si mangia l’Honda: Tokyo chiude con la Formula 1

venerdì 5 dicembre 2008 · Dal paddock
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La crisi c’è. E si sente, anche in Formula 1. La Honda è al verde, chiude il capitolo della Formula 1 come team, come motorista e anche come sponsor. La struttura di Brackley resta in piedi, ma Nick Fry e Ross Brawn devono trovare un compratore, un motorista e un bel numero di sponsor, per mettere insieme 350 milioni di dollari e salvare 700 posti di lavoro.

Altrimenti i team sulla griglia scendono a nove. Fry pensa positivo: “Abbiamo già tre offerte di acquisto, contiamo di presentarci regolarmente a Melbourne”.

Takeo Fukui, l’amministratore delegato di Honda Motor Company, porta le scuse a nome del gruppo. Ai tifosi e anche a Jenson Button: “Ci dispiace per lui, non ho avuto modo di sentirlo, ma non abbiamo scelta in una simile situazione”. Nessun riferimento a Rubens Barrichello, probabilmente perché lo considerano fuori.

Max Mosley ne approfitta per l’ennesima stilettata ai team, scrive che con le loro proposte non si va da nessuna parte.

Bernie Ecclestone finge fiducia, ribadisce che la Formula 1 ce la farà a superare l’impasse: “La crisi riguarda tutto il mondo, ma non per questo il mondo si fermerà”.

Intanto qualcuno si è fermato: un colosso come Honda, che nel 2008 ha speso quanto la Ferrari e ha preso 158 punti in meno.

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