Hat-trick in Cina, adesso Hamilton vede il titolo. E la Ferrari si salva col gioco di squadra
domenica 19 ottobre 2008 · Gran Premi
tempo di lettura: 2 minuti
Raccoglie applausi, saltella, sorride, saluta. In conferenza stampa fa il mistico: “Per tutto il week-end Dio è stato dalla nostra parte”. Come se Dio avesse il tempo per tifare.
Devozioni a parte, Hamilton a Shanghai vince una delle gare più difficili sotto il profilo psicologico. E si porta a un passo dal titolo mondiale.
Venerdì voleva “una macchina veloce, non necessariamente la più veloce per vincere”. Invece mette in cassaforte un hat-trick e cancella la goffa partenza del Fuji. E ha tutto più valore perché la pista è quella dove nel 2007 una bella percentuale delle sue chance iridate affondarono nella ghiaia della via di fuga all’ingresso dei box.
Adesso Hamilton in testa ha soltanto il Brasile. Gli basta il quinto posto per firmare l’albo d’oro: “Dobbiamo solo pensare a fare un buon lavoro come qui in Cina, ma sono sicuro che questi due ci daranno battaglia”.
“Questi due”, che in conferenza stampa l’affiancano, sono i due della Ferrari. Che contavano sul ritmo gara, esattamente come in Giappone dove la pole era andata a Hamilton ma i tempi più veloci domenica pomeriggio li facevano le rosse.
La Ferrari ci prova, fa partire Raikkonen e Massa con le morbide per tenersi le dure nel finale. Ma il ribaltone non c’è. Felipe chiude con la seconda posizione, regalo di Kimi che nel 2008 non ha più nulla da vincere e può benissimo tenersi il terzo posto. Giochi di squadra, prevedibili (dice Hamilton), normali (dice Raikkonen). Fa tenerezza Domenicali che nelle interviste li spaccia per problemi ai freni.