Melbourne, è una Ferrari allo sbando: cronaca di un weekend che inizia male e finisce peggio
lunedì 17 marzo 2008 · Gran Premi
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Non basta il punticino ereditato dalla squalifica di Barrichello. La Ferrari si imbarca per Kuala Lumpur con il morale sotto i tacchi. Luca di Montezemolo si fa sentire e ammette: “Un sano bagno di umiltà che sarà salutare per tutti. Ma in Malesia vedremo la vera Ferrari”.
A Melbourne il week-end inizia male e finisce peggio: la preoccupazione per l’usura delle gomme morbide, il guasto della pompa della benzina che sbatte Raikkonen in ottava fila, un bilancio spietato di due motori a pezzi, tre in tutto se si considera pure quello della Toro Rosso di Bourdais.
Massa sdrammatizza: “Si parla di eliminare questo circuito. Dal mio punto di vista fanno bene, dato che qui mi va sempre male”. Sono due anni che l’Australia gli è indigesta: un incidente nel 2006, qualifiche disastrose nel 2007. Però stavolta Felipe fa tutto da solo quando va in testacoda alla partenza: “Ho scalato troppe marce, ho inserito la prima quando invece normalmente in quella curva dovevo essere in terza”.
Poi l’incidente con Coulthard: “Ero all’interno – si difende Massa – e lui mi ha chiuso, probabilmente perché non mi ha visto”. David rispedisce le accuse al mittente: “Felipe ha un’auto più veloce, questo è chiaro. Ma le macchine deve sorpassarle, non colpirle”. Infine il ritiro col motore in panne.
Stefano Domenicali fa il punto: “Siamo partiti con un passo falso, ma adesso non dobbiamo reagire in maniera emotiva. Non eravamo fenomeni prima, non siamo diventati brocchi adesso. Fuori dal traffico tenevamo un ritmo molto competitivo”. Ma nella classifica dei giri veloci, la McLaren rifila mezzo secondo a Raikkonen e più di 7 decimi a Massa che si fa precedere pure dalla Williams di Rosberg.
Domenicali insiste: “Il potenziale c’è, ma dobbiamo metterci in condizione di sfruttarlo, il che significa che dobbiamo partire davanti. Il fatto è che tutta la squadra non ha lavorato all’altezza del nostro standard”.
Nemmeno Raikkonen all’altezza del numero 1 che porta sul musetto. Un dritto e un testacoda, entrambi alla curva Whiteford, prima del ritiro finale a 30 chilometri dal traguardo: “Con Glock ho messo una ruota sull’erba e con Kovalainen sono stato un po’ troppo ottimista. Non è il modo migliore di cominciare la stagione, ma il campionato è lunghissimo”.
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