PHOTO CREDIT · Scuderia Ferrari
La Fia boccia il ricorso della McLaren: Raikkonen è ufficialmente campione
sabato 17 novembre 2007 · Dal paddock
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Inammissibile. È con questa motivazione che la Corte d’Appello boccia il ricorso della McLaren. Dieci ore di camera di consiglio per scrivere che “esistono dubbi per le temperature sia a bordo delle macchine sia nell’ambiente”. Per cui Williams e BMW conservano i piazzamenti e Raikkonen conquista – stavolta ufficialmente – il Mondiale 2007, a quattro settimane dal Gran Premio del Brasile.
All’udienza di Londra viene fuori un’incredibile pecca del regolamento tecnico, in effetti l’articolo 6.5.4 impone 10 gradi di scarto massimo fra la temperatura esterna e quella della benzina, ma non indica qual è il sensore che fa testo per le misurazioni.
Le squadre – tutte – si regolano su Meteo France. La Federazione invece ha un rilevamento autonomo che in Brasile sballava 6 gradi rispetto al riferimento dei team. E quindi dava Williams e BMW fuori tolleranza.
La McLaren giustificava l’appello con la necessità di un chiarimento una tantum sulla prassi. Poi all’udienza s’è presentata col coltello fra i denti: “Se c’è un’infrazione – diceva Ian Mill – c’è un miglioramento delle prestazioni. Allora la sanzione deve essere la squalifica, con revisione dell’ordine d’arrivo, come normalmente accade”.
Nigel Tozzi – che rappresentava legalmente la Ferrari dopo averla già difesa nella spy-story – replicava così: “Sarebbe una tremenda ingiustizia nei confronti di Raikkonen e un danno enorme per lo sport decidere la vittoria del Mondiale in questo modo. La gente penserà che sono in atto delle losche manovre”.
Cattivi pensieri. Ha ragione Carlo Marincovich di Repubblica, quando dice che “prima o poi negli annali, alla voce 2007 bisognerà mettere un asterisco con rinvio a fondo pagina, annata antipatica”.