Renault ha copiato McLaren: c’è una nuova spy-story
sabato 10 novembre 2007 · Dal paddock
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Ha appena chiuso la spy-story con la Ferrari, ma non lascia il tribunale. La McLaren dal banco degli imputati passa a quello dell’accusa. E sempre di spie si tratta: accusa la Renault di aver impiegato i suoi progetti, sostiene siano arrivati a Enstone nel 2006 tramite Phil Mackereth, licenziato dalle frecce d’argento e finito nelle file dei francesi.
La FIA conferma: “Alla Renault erano in possesso di informazioni strettamente confidenziali, non solo su layout e dimensioni dell’auto, ma anche su sistemi di rifornimento, scatola del cambio, raffreddamento, controllo idraulico e sospensioni”.
La bomba esplode. Perché la Renault ammette, ma non chiarisce del tutto. Parla di floppy disc – che difficilmente contengono tutti i dati che la McLaren reclama – e allo stesso tempo confessa di aver visionato i file del serbatoio, del cambio, degli ammortizzatori e del mass-damper della MP4/22.
Per convincere i giudici del Consiglio Mondiale adesso servono prove solide: “La FIA era già stata informata della situazione – fa sapere la squadra – e di tutti gli sviluppi degni di nota. Quel materiale fu subito cancellato dagli archivi e mai utilizzato”.
Ma la Formula 1 accusa il colpo. Damon Hill, uno che non ha peli sulla lingua, si fa portavoce del pensiero comune e adesso vuole risposte dalla Federazione. Per esempio sul totale disinteressamento dell’organo di governo per lo spionaggio della Toyota ai danni della Ferrari nel 2004: “Quando ci sono delle infrazioni – scrive sul Daily Telegraph – bisogna sempre indagare. E invece in quel caso molti interrogativi non furono risolti”.
Lo aveva detto Frank Williams in estate: “Queste storie potrebbero costare caro anche a livello commerciale e finiranno per scoraggiare gli sponsor già presenti e quelli che sono prossimi a entrare”.