Monza, è debacle per la Ferrari: solo terzo Raikkonen, fuori Massa e un telaio distrutto
lunedì 10 settembre 2007 · Gran Premi
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Un telaio distrutto da Raikkonen nelle prove libere, un misterioso ritiro per cedimento meccanico e un terzo posto più per inerzia che per merito. Monza per la Ferrari si risolve così ed è una debacle che scotta, tecnicamente e agonisticamente. Perché Alonso e Hamilton potevano permettersi di aggredire i cordoli. Massa e Raikkonen no, dovevano schivarli per rispetto delle sospensioni.
Jean Todt prima della corsa ripete le solite frasi: “I fattori cruciali saranno gli stessi di sempre, cioè l’affidabilità, la strategia, il lavoro di squadra, la costanza della prestazione”.
L’affidabilità viene meno quasi subito: Felipe avverte un problema in frenata alla variante Ascari, ipotizza una foratura sui detriti della Red Bull di Coulthard che si è andato a schiantare alla curva Biassono. Chiede di sostituire le gomme, ma nulla: “La macchina era comunque inguidabile. È brutto vedere sfumare le tue chance già nelle prime battute, ma dobbiamo affrontare le prossime corse con spirito positivo”.
Il gradino più basso del podio è un contentino per Raikkonen dopo il botto delle prove: “È stato difficile guidare, avevo il collo indolenzito per l’incidente di ieri. Facevo persino fatica a tenere ferma la testa in staccata”.
Delusione, amarezza. E dubbi: se Jean Todt volesse nominare una prima guida, se volesse tentare il tutto per tutto fra Spa e Interlagos, su chi punterebbe? Lui sbuffa: “Il discorso non si pone”. La verità è che sono troppo altalenanti le prestazioni di Massa e Raikkonen, è troppo precaria la resistenza meccanica della F2007, è troppo alto il rischio che la sfortuna si accanisca contro l’eletto di Maranello.
Problemi che ai tempi di Schumacher nemmeno si ponevano. Perché a suon di vittorie kaiser Schumi era automaticamente l’uomo di punta. E perché se una rossa doveva rompersi, era sempre quella di Barrichello.